L’inverno è alle porte e il Centro d’Emergenza del Garibaldi è pronto ad affrontare il picco influenzale che toccherà inevitabilmente anche il nostro territorio.

Secondo le informazioni che arrivano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quest’anno si prevede un’influenza particolarmente virulenta, con possibili ripercussioni per la salute di molti soggetti a rischio, particolarmente deboli e privi delle adeguate difese immunitarie.

A tal proposito, seguendo attentamente le indicazioni della direzione strategica, il Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Arnas Garibaldi, diretto dal dott. Giovanni Ciampi, ha già predisposto uno specifico percorso di biocontenimento per fronteggiare senza imprevisti le eventuali criticità.

“La questione del biocontenimento – afferma il dott. Ciampi – non è una novità per il nostro ospedale, ma un percorso ben collaudato soprattutto grazie a quanto successo qualche anno addietro con l’esperienza del Covid. L’arrivo della stagione influenzale ci troverà quindi pronti ad affrontare anche i casi più delicati”.

Il paziente che arriverà in ospedale con i sintomi dell’influenza verrà immediatamente preso in carico da un team specializzato e condotto in un ambiente del tutto isolato, dove potrà essere curato in sicurezza e ben distante dagli utenti che accedono al pronto soccorso per altre patologie.

Di fatto, si tratta di proteggere un numero elevato di soggetti, in quanto la nuova struttura di emergenza del Garibaldi-Centro conta l’accesso di circa 60mila utenti ogni anno, con più di 1500 ricoveri tra MCAU e Rianimazione.

Dal momento in cui il nuovo Centro d’emergenza del presidio ospedaliero Garibaldi-Centro ha aperto le proprie porte alla città, gli accessi in pronto soccorso hanno quindi avuto un incremento esponenziale, mostrando una capacità d’intervento particolarmente efficace delle urgenze, la cui gestione richiede costante attenzione da parte degli operatori sanitari, chiamati periodicamente ad aggiornarsi sui vari percorsi di approccio e di trattamento.

“I nostri operatori sanitari dell’emergenza – afferma il dott. Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – sono costantemente aggiornati e preparati per affrontare qualsiasi criticità, soprattutto coloro che sono chiamati a gestire i percorsi di biocontenimento. Ciononostante ci auguriamo che la campagna vaccinale abbia lo sperato successo e che si riduca il numero dei contagi”.

In Italia, vengono vaccinati contro l’influenza solo il 50% degli anziani e meno del 10 – 20% delle persone che appartengono agli altri gruppi ad alto rischio, compresi i bambini con patologie. La vaccinazione di queste persone permette un elevato vantaggio di salute sia personale che complessivo, in quanto riduce del 70–80% l’elevato numero di morti e l’alta frequenza di complicanze e ricoveri.

La vaccinazione è, ovviamente, utile anche per le persone sane, compresi i bambini, anche se non sussiste un rischio di incorrere nelle complicanze importanti di questa malattia, l’obiettivo è quello della prevenzione e di ridurre i disagi legati alla malattia.

Ogni cittadino ha la possibilità di vaccinarsi accedendo in uno dei centri individuati dall’Asp di pertinenza, nelle farmacie o rivolgendosi al proprio medico di famiglia.